“Quando l’ho saputo è stato uno shock bellissimo! I miei amici mi hanno sommerso di abbracci perché andrò ai Giochi Mondiali Special Olympics”. A Maicol Bognetti, 22 anni da Varallo, piace raccontarsi e da quando è stato inserito tra gli 88 azzurri che dall’8 al 15 marzo faranno gli onori di casa a Torino 2025, non sta più nella pelle.
“Questa attesa è molto eccitante – spiega l’atleta piemontese del team Passeportout che competerà a Sestriere nella corsa con le racchette da neve – Interviste, articoli, viaggi con la delegazione, presentazioni, allenamenti intensi per arrivare in forma all’evento. Sono felice perché è il mio primo mondiale e il fatto che sarà in Italia, nella mia regione, è ancora più emozionante. Conosco Special Olympics da quando ho sette anni e grazie ai miei compagni di squadra e ai miei tecnici sono cresciuto molto. È merito dello sport unificato: i partner sono degli amici speciali, generosi e divertenti. A Borgosesia giochiamo a calcio ogni giovedì e io sto in porta, poi a pallavolo ogni sabato. Quando mi hanno convocato è stata una festa, visto che in azzurro ci saranno anche Sabrina Ubertalli sempre nelle ciaspole e Christian Gobbi nello sci alpino”.
Il viaggio dalla provincia di Biella non sarà lungo, ma la strada che ha portato Maicol ai Mondiali è un viaggio pieno di passione e di positività.
“Oggi nostro figlio è allegro e spiritoso – dicono papà Florindo e mamma Annarita – ma in passato non era così sicuro di sé. Special Olympics è stato determinante nella formazione del suo carattere grazie alle relazioni positive che ha sempre avuto negli allenamenti e alle esperienze che lo hanno stimolato e reso più autonomo, trasferta dopo trasferta. Lui ama muoversi, da piccolo ha iniziato con l’ippoterapia e l’equitazione, abbinata alla logopedia e alle terapie fisiche. Poi alla scuola primaria c’è stato il maestro Antonio che ci ha parlato del team Passeportout, indirizzandoci verso Special Olympics. Gli siamo veramente grati, per questa sua intuizione”.
Traguardi ambiziosi e grandi passioni
“Mi piace viaggiare – riprende Maicol – e sogno un giorno di vivere in una grande città come Londra o New York. Nelle metropoli ci sono tante cose belle, come a Roma. Quando siamo stati per la presentazione del team Italia ai Ministri abbiamo visto da fuori il Colosseo e sono rimasto a bocca aperta. Ho tante passioni: la musica dei Queen, i film avvincenti come Fast and Furious. E poi mi piacciono i racconti: pensate che per la maturità i miei amici di scuola hanno raccolto in un libro la mia storia. Un giorno sarebbe bello pubblicarla e metterci un capitolo dedicato ai miei Mondiali. Un sogno? Certo che ce l’ho. Visto che ora sto frequentando un corso prelavorativo, vorrei tanto trovare un impiego come segretario. Sono bravo con il computer, posso rispondere alle chiamate e aiutare la gente”.
L’orgoglio di tutta una comunità
“Maicol, insieme ai suoi compagni, è stato supportato per la campagna Adotta un campione – ricordano mamma e papà – Grazie al Rotary Valsesia e al Rotaract Valsesia sono state coperte le spese della sua trasferta mondiale e questo ci riempie di orgoglio, perché gli Atleti sono fonte di ispirazione e un esempio positivo per tutti. Se andremo a Sestriere? Certamente. Faremo un gran tifo e ci commuoveremo come quando è arrivata la lettera della convocazione”.
La colonna sonora per rincorrere l’oro
“Una delle mie canzoni preferite cantate da Freddy Mercury è We are the champions – conclude – sicuramente mi accompagnerà mentre correrò con le mie racchette da neve. So già che tutti mi sosterranno: il mio fratellino, mia sorella maggiore, i nipotini, gli amici e tutti i tifosi della nostra nazionale. Se vincerò una medaglia sarà anche merito loro”.