Valerio Baima Rughet

Muoversi allegramente non è soltanto il nome di un’associazione sportiva. Valerio Baima Rughet, trentaduenne di Lanzo Torinese, ne ha fatto uno stile di vita. E con la stessa allegria e la voglia di dare il massimo l’Atleta piemontese vive i giorni che lo avvicinano ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics in cui dall’8 al 15 marzo, farà gli onori di casa, con le sue ciaspole, da bravo piemontese. Sestriere è a meno di due ore di macchina da casa, ma quel viaggio tinto d’azzurro rappresenta il traguardo di un percorso lungo, affrontato sempre col sorriso.

“Se Valerio si mette in testa una cosa è difficile riuscire a fermarlo – raccontano mamma Daniela e papà Elio – è sempre stato così sin da piccolissimo, quando ha manifestato difficoltà nella deambulazione. Tendeva a inciampare e anche il suo linguaggio non si sviluppava in modo armonico. La cosa che ci stupiva era che di fronte ai medici non inciampava mai, però. Ce la metteva tutta. A complicare le cose a due anni e mezzo, c’è stata una frattura del femore che gli è costata settanta giorni di gesso. A 11 anni un’operazione al cuore. Anche allora non ha perso il suo spirito. Per tre o quattro anni abbiamo fatto la spola con Torino per stimolarlo con la psicomotricità e la logopedia. Sono state opportunità fondamentali per supportare lo sviluppo di nostro figlio”.

Mingherlino ed espansivo, Valerio entra in classe

“Sin dalla scuola dell’infanzia ha avuto a disposizione un insegnante di sostegno. Alla primaria ha faticato a leggere e scrivere, ma oggi se la cava, almeno con lo stampato maiuscolo. Il sostegno è stato importante ma non sempre positivo. A volte abbiamo incontrato docenti non adatti al ruolo, che soprattutto non facilitavano la partecipazione e il confronto con i compagni di classe. Altre volte ci sono stati insegnanti precari che loro malgrado hanno dovuto interrompere un percorso positivo, come accaduto in prima superiore. All’istituto alberghiero è arrivato un insegnante di educazione fisica con cui Valerio ha legato molto. Gli dava fiducia facendogli vivere tante belle esperienze, a livello sportivo e soprattutto umano. Quell’anno è stato fondamentale per la sua maturazione”.

La scuola si rivela la rampa di lancio che Valerio aspettava per spiccare il volo con lo sport inclusivo di Special Olympics

“Valerio ha sempre amato correre e i giochi studenteschi, come la campestre, erano il suo palcoscenico. La sua fortuna è stata quella di incontrare nel suo percorso un’insegnante come Maria Gallardo, che proponeva ai suoi studenti attività di sport unificato nel team Muoversi Allegramente, a Ciriè. La prima occasione c’è stata nel 2009 con una gara a Vercelli e da lì in poi c’è stato un susseguirsi di opportunità e di scoperte: atletica, golf, corsa con le racchette da neve, badminton, balli di gruppo, laboratori creativi, vacanze al mare. Nostro figlio non perde occasione per imparare una disciplina o partecipare a un evento. È molto socievole e ama stare con gli altri: è qualcosa che lo attrae prima ancora dello sport in sé per sé. Non potremmo immaginare come sarebbero le sue giornate senza il suo team e le amicizie che sono nate lì. Durante gli ultimi nazionali invernali è arrivato un legame speciale con un’Atleta del Veneto della danza sportiva. Luana è una persona sorridente e positiva come lui. È bello vederli sognare insieme”.

La convocazione è un premio che Valerio ha accolto con entusiasmo

“Desiderava tanto diventare un azzurro in un evento internazionale – aggiungono i suoi genitori – ha coltivato la sua speranza mondiale per tante discipline ed è bello che questa opportunità sia arrivata per Torino 2025, un mondiale nella nostra regione, da padrone di casa. Siamo sicuri che vivrà questa esperienza con la solita disinvoltura. Il primo giorno ci chiamerà per dirci che è tutto a posto. Poi si concentrerà sull’evento e si dimenticherà di noi. Prima di andar via piangerà un po’ di nostalgia, ma gli passerà subito, statene certi. Lui non si arrende mai alla tristezza. Dopo l’attestato alberghiero si è sempre dato da fare, con tirocini, stage, volontariato in una mensa della Caritas. Ha frequentato un corso in una scuola professionale e continua a tenere allenata anche la mente con visite, uscite, lavoretti al computer. Purtroppo non ci sono molte prospettive occupazionali, ma prima o poi speriamo che le sue potenzialità vengano riconosciute non solo nel mondo dello sport ma anche nel mondo del lavoro”.

L’attesa del Mondiale, intanto, è già un batticuore

“Valerio è già stato premiato dal sindaco di Lanzo Torinese, Fabrizio Vottero, per aver conquistato la maglia azzurra nella corsa con le racchette da neve ai Giochi. Questo ci ha riempiti di orgoglio e siamo certi che questa esperienza lascerà una traccia indimenticabile in lui e in tutta la nostra comunità”.

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