Sembrava un giorno di scuola come tutti gli altri, ma quel giorno Francesca è tornata a casa urlando e ripetendo la stessa frase: “Andrò a Torino. Andrò ai Giochi Mondiali Invernali di Special Olympics”. Francesca Pia Del Fiore ha 18 anni e frequenta il quinto anno dell’Alberghiero di Melfi, vicino Potenza, sa inventare cocktail, è brava a preparare i ragù e ama fare attività fisica. Fa parte di un team scolastico che promuove lo sport unificato e nel pomeriggio si allena con il Club Athena. Il suo impegno costante l’ha portata nella squadra di Floorball – sport che deriva dall’hockey ma ha una palla al posto del disco – che rappresenterà l’Italia a Torino 2025 dall’8 al 15 marzo.
La sua gioia incontenibile al momento della convocazione è amplificata da un profondo senso di rivalsa
“Francesca ha ottenuto molte rivincite grazie allo sport – raccontano i suoi genitori – oggi si sente protagonista di quello che fa, sia a scuola sia nel tempo libero. Non è sempre stato così: lei è cresciuta in Puglia, a Carmiano, era una bambina vivace a cui piaceva ballare, ma quando aveva sei anni ci siamo trasferiti a Rapolla. Un cambiamento radicale che non le ha permesso subito di integrarsi. A scuola spesso si è sentita esclusa, non sempre accettata, presa in giro. Così ha faticato a fare amicizie. I suoi insegnanti provavano a spronarla, ma lei era abbastanza chiusa. Non usciva volentieri, ma preferiva rimanere a casa”.
Il cambio di passo alle scuole superiori
“Abbiamo notato un netto cambiamento, anche perché Francesca ha rafforzato il suo carattere e ha iniziato a sperimentare che è bello far parte di un gruppo di coetanei. L’Alberghiero si è rivelato proprio una scuola adatta a lei, perché la sta stimolando sotto tanti punti di vista e le sta offrendo tante opportunità di crescita a livello professionale, in cucina e dietro al bancone del bar”.
È lo sport il vero motore del cambiamento
“A scuola Francesca ha prima conosciuto il badminton. In tre anni si è impegnata molto ottenendo anche dei bei successi a livello studentesco sia in singolo sia in doppio. Ha avuto insegnanti di educazione fisica che l’hanno saputa coinvolgere e compagni con cui confrontarsi e sperimentare anche il valore dell’amicizia”.
La lettera che spalanca un mondo di possibilità
“Che bello vedere Francesca così felice – dicono mamma e papà – l’abbiamo incoraggiata perché sappiamo che questa esperienza le darà grandi soddisfazioni e la renderà ancora più sicura. Avere una possibilità come quella di un Mondiale ci riempie di orgoglio e ci piacerebbe che tutti nel nostro paese, e in quello dove Francesca è cresciuta, conoscessero la sua storia. Se lo merita e si sta impegnando molto per arrivare pronta ai Giochi di Torino”.
La determinazione di Francesca
“Mi alleno tre giorni la settimana e ogni allenamento ci rende una squadra più forte. All’inizio avevo qualche perplessità, perché non conoscevo tutti i miei compagni, però c’è voluto poco per diventare un vero gruppo, ci aiutiamo e ci diamo consigli perché vogliamo rappresentare l’Italia nel migliore dei modi. Questo sport è molto appassionante, veloce e pieno di azioni. Giocherò in porta o in difesa, ma mi piace sperimentare tutti i ruoli e magari fare anche qualche gol. La medaglia, se arriverà, la dedico ai miei insegnanti, che spesso mi riprendono e mi danno la carica, perché sanno che posso fare di più. Senza di loro non avrei mai messo la maglia azzurra. Mi stanno capitando tante cose belle, come quella di fare un raduno a Roma, dove non ero stata mai: una città molto bella. Per questo spero che dopo i Mondiali la mia esperienza con questo sport continui e ci siano altre occasioni per viaggiare e scoprire posti nuovi”.
La gioia dell’insegnante che la seguirà ai Giochi mondiali
“Francesca in questo sport trova la sua dimensione – racconta la professoressa Adriana Loconsolo – partecipando in maniera attiva e consapevole. È entusiasta di fare parte del gruppo, pur essendo l’unica ragazza si sente accolta e considerata. Dopo l’incontro di Roma per la presentazione della delegazione Italiana dei Giochi ai tre ministri ha preso consapevolezza delle attività e dell’importanza del mondiale e gestisce con entusiasmo e maggiore sicurezza le attività di gruppo. Adesso non vede l’ora che arrivi marzo”.