Melania ha 39 anni, ha la sindrome di Down, è una persona caparbia. Ama disegnare, colorare e fare sport.
La nascita di Melania è stata per tutti una sorpresa perchè nessuno di noi si aspettava l’arrivo di una bambina con la sindrome di Down per di più focomelica all’arto superiore destro, ma quando me l’hanno messa tra le braccia è stato subito amore a prima vista – racconta la mamma.
L’infanzia di Melania è stata difficile, da piccola non tollerava i cibi liquidi, è riuscita a sedersi da sola all’età di tre anni dopo aver subito un intervento a cuore aperto per un difetto interventricolare e a 6 anni ha subito un impianto di pacemaker.
Ciò che abbiamo sempre sperato per lei e che ci stava più a cuore era che potesse raggiungere l’autonomia possibile, oggi è autonoma in molti aspetti della vita quotidiana, riesce a svolgere le sue mansioni senza l’aiuto di nessuno, o quasi. Durante la sua crescita è stata sempre supportata in particolare da sua sorella, dai familiari tutti e dalle educatrici.
Non ricordo episodi particolarmente spiacevoli legati a Melania, è stata sempre accettata da tutti, anche dalle persone del paese in cui viviamo, sia in ambito scolastico che lavorativo. Melania ha partecipato a dei progetti lavorativi, in particolare ha lavorato in un supermercato come aiuto commesse, addetta al riordino degli scaffali, poi ha lavorato in una mensa della scuola primaria e poi ancora come addetta alle pulizie in una scuola media.
Il suo sogno è un altro però, diventare una pasticcera, vorrebbe imparare a fare dolci
Invece in famiglia c’è stato un episodio drammatico: la morte di suo papà che risale a 4 anni fa e che ha dato dolore a tutti, in particolare a Melania che, a distanza di tempo, quando ne sente il bisogno piange e si dispera, cerca ancora il papà, ha vissuto la perdita come un abbandono.
Quando Melania ha cominciato a frequentare il Team Special Olympics Passepourtout ha provato una grande sorpresa nel constatare che relazionarsi con gli altri è semplice e che dai propri compagni c’è sempre molto da imparare. E in effetti Melania ha imparato a seguire le regole, ha imparato a fare gruppo e a conoscere più a fondo le persone. Lo sport fa bene a tutto, migliora la salute, dona agli Atleti l’opportunità di avere fiducia nelle proprie capacità, permette di conoscere tante persone nuove, in particolare altri Atleti di diverse società sportive.
Quando è arrivata la convocazione ai Giochi Mondiali di Berlino abbiamo entrambe provato un’emozione straordinaria. Abbiamo pianto di gioia insieme. “Voglio fare bella figura, divertirmi e vincere una medaglia” esclama Melania mentre la mamma afferma: “Sono certa che Melania ci metterà tutta se stessa, ho fiducia in lei comunque vadano le cose. Ringrazio per l’opportunità data a mio figlia”.
A due neo genitori che hanno appena messo al mondo un figlio con disabilità intellettive direi di non arrendersi alle difficoltà, ci saranno dei momenti bui ma anche dei momenti belli, basterà il sorriso dei loro figli per fargli aprire il cuore e trovare lì la forza necessaria per affrontare le difficoltà che la vita porrà loro di fronte.