Federico Vitali

Una storia di fede. Una storia piena di vita. C’è chi, già nel nome, tiene scritto un pezzo del suo destino. Federico Vitali, 30 anni, Atleta milanese del golf che percorrerà gli sconfinati Green dei Giochi Mondiali Special Olympics, ha nella sua carta d’identità, i principi fondamentali nella costruzione della sua storia.

“Sarà che Federico l’abbiamo sempre visto dal lato delle sue potenzialità – spiegano mamma Laura e papà Alessandro – e lui ci ha sempre stupito, arrivando dove non pensavamo. Ha una determinazione incredibile e noi l’abbiamo seguito e assecondato nelle sue passioni, che oltre al movimento (sci, nuoto e, appunto, golf) riguardano la danza e la recitazione”.

Risultato? “Oggi nostro figlio è inserito in un progetto di autonomia che lo ha portato a vivere, ogni mese, almeno tre settimane in un appartamento da solo e a gestire i suoi tempi, le sue tante attività. Oggi Federico lavora tre volte la settimana in uno studio legale, svolgendo attività di segreteria, archivio, commissioni. Avere un’occupazione lo riempie d’orgoglio e lo fa sentire attivo, perché ha un obiettivo davanti: riuscire a crescere, avendo altre mansioni, altre gratificazioni”.

Dietro ogni scelta, nella vita dell’Atleta azzurro che da otto anni è protagonista sui prati del Golf Club Laghetto di Peschiera Borromeo, c’è grande consapevolezza e un principio fondamentale.

“Abbiamo sempre cercato di stimolarlo laddove erano i suoi bisogni principali. Gradualmente, con costanza, senza pressioni. Non parliamo soltanto delle terapie, della logopedia, dell’attenzione nel suo percorso scolastico. Parliamo di una continua sfida. Avendo problemi di deambulazione cercavamo per le nostre lunghe passeggiate i terreni meno piatti e comodi, perché le imperfezioni stimolano a un maggiore equilibrio. Anche il fatto di prendere confidenza con la neve l’ha aiutato (papà Alessandro è un maestro, ndr), per non parlare dei dieci anni di esperienze negli scout che gli hanno sicuramente dato una mano. Avere un obiettivo davanti lo stimola e lo fa sentire protagonista, lo aiuta a gestire la tensione e a misurarsi con tante prove. Altri esempi? I puzzle l’hanno aiutato nella capacità di concentrazione e nell’allungare i tempi di attenzione. Il pianoforte nella lettura della musica. Tutto questo lo ha reso capace di fare bene nel golf, dove è importante valutare le distanze, scegliere l’attrezzo in base al tipo di tiro, eseguire bene la tecnica dei vari movimenti”.

Da casa sua, vicino la stazione Centrale, Federico si sposta nella metropoli con grande naturalezza in ogni direzione. Presto lo farà con la sua valigia piena di sogni per volare in Germania.

“Special Olympics è arrivato grazie all’invito del suo maestro Valerio Sforza – spiegano i genitori dell’azzurro – con cui Federico ha un bellissimo rapporto. Questo Movimento gli ha consentito di sperimentare le emozioni della gara, delle trasferte, sentendosi parte di un gruppo. I Giochi Nazionali di Torino di un anno sono stati una tappa importante, dopo gli anni della pandemia. Poi, inaspettata, è arrivata la convocazione per Berlino e lì siamo davvero impazziti di gioia tutti quanti. Anche suo fratello maggiore Riccardo e sua sorella minore Caterina. Da quando nostro figlio sa che ha davanti l’obiettivo dei mondiali, ha messo ancor più concentrazione e impegno in tutto quello che fa, sapendo che lo attende un momento storico”.

Infatti, tutta la famiglia Vitali è pronta a tifare per Federico.

“Andremo a Berlino anche noi per condividere questa esperienza – concludono mamma Laura e papà Alessandro – sarà sicuramente un’occasione che arricchirà ognuno di noi”.

Ed eccolo, Federico, a cui lasciamo la chiusura dell’intervista.

“Perché amo il golf? Mi piace allenarmi all’aria aperta, in mezzo al verde. Quando faccio i miei colpi imparo ogni volta qualcosa e c’è sempre un motivo per ridere con il mio maestro. A Berlino voglio prendere una medaglia e dedicarla ai miei nonni che sono in cielo, perché anche loro amavano il golf e ci giocavano sempre”.

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