Luna è una ragazza solare di 26 anni, che ama ballare, fare sport ma, soprattutto, avere tanti amici. Cosa c’è di strano? Apparentemente nulla, se non fosse che Luna finalmente è così solo da quattro anni, ovvero da quando sul suo cammino un po’ sfortunato e incompreso ha conosciuto l’asd Pandha Torino, Team Special Olympics, che le ha cambiato completamente la vita. Inizia così il racconto di mamma Debora.
Ma facciamo un passo indietro…
Luna è nata a Torino il 19 agosto 1996, e ha una sorella più grande, Lara, di 32 anni che adesso abita a Bologna e un fratello più piccolo, Joele, che frequenta la quarta superiore. È sempre stata una bambina un po’ timida e introversa con la paura di tutto ciò che era nuovo o diverso, e con fobie incredibili verso maschere, musica o rumori forti, luoghi bui, posti affollati, ecc…perciò erano out circo, cinema, teatro e tutto ciò che era spettacolo, parchi dei divertimenti, parchi acquatici, musei, ecc…Oltre a essere considerata un po’ “piccola e tontolona”, per tutte le sue paure è sempre stata giudicata come una un po’ “strana” e “diversa” dagli altri bambini e poi, crescendo, dalle altre ragazze: sempre sola, mai un’amica, spesso derisa e presa in giro a scuola (soprattutto alle superiori), nei soggiorni estivi e persino al gruppo scout. Nonostante tutto ciò e cercando di difenderla come meglio potevo, io ho sempre pensato che Luna fosse forte e potesse farcela e, anche se so di aver sbagliato spesso complicandole la vita, l’ho sempre “buttata” nella mischia, facendole provare diverse esperienze, soprattutto sportive, fin dalla prima infanzia.
A 4 mesi ha iniziato acquaticità in piscina (e nel primo periodo si addormentava in acqua tra le mie braccia) e ha continuato l’attività fino ai 4/5 anni circa quando le richieste degli istruttori non erano più solo di “gioco”; Luna avrebbe dovuto iniziare a “nuotare”, cosa che lei non ha mai voluto fare. In terza, quarta e quinta elementare ha fatto un corso di nuoto con la scuola (circa 10 lezioni per anno) con risultati scarsissimi e tanti pianti. Non ho più insistito con il nuoto: al mare si divertiva a “cercare i pesci” a riva con la maschera e, crescendo, qualche volta siamo andate in piscina insieme, ma dopo un paio di vasche con la tavoletta si annoiava e voleva uscire…
Oggi nuota come un pesce, continua ad allenarsi per migliorare e ha già vinto tante medaglie.
Con l’inizio delle elementari Luna ha iniziato a fare mini basket (un corso del dopo scuola): nel suo gruppo erano quasi tutti maschi, il risultato è stato disastroso. In terza elementare ha cambiato scuola e anche gruppo di basket: durante l’attività Luna partecipava ed eseguiva al meglio gli esercizi ma rimaneva completamente immobile durante le partite, perché non riusciva a capire cosa doveva fare. Poi in prima media ha continuato basket e l’ho iscritta nella squadra femminile della scuola: un incubo! Luna si è ritrovata in mezzo a ragazzine molto in gamba e con molti tornei e medaglie alle spalle, e con altri genitori che pensavano solo a conquistare la coppa di fine torneo; inutile dire: sempre messa in disparte e spesso derisa, perché Luna era “strana” e non capiva cosa doveva far, soprattutto nella confusione durante le partite. Oggi gioca nella squadra A con i più bravi quando si allena con la squadra B o con la squadra C spesso aiuta e spiega come si eseguono gli esercizi. Incredibile ma vero, è stata convocata nella nazionale di basket e parteciperà ai Mondiali di Berlino 2023, nella squadra femminile 3×3.
A 5/6 anni l’ho iscritta a danza-ginnastica: follia pura… Grossolana e impacciata non riusciva a seguire e veniva sempre messa in disparte. Lei ancora adesso adora ballare, si muove bene e ha un buon ritmo, ma per anni ha sempre ballato da sola davanti allo specchio senza farsi vedere da nessuno (per vederla dovevo sbirciare di nascosto). Crescendo, in seconda e terza superiore, ha fatto un corso di danza con il gruppo “Le ragazze di Wren” dove l’insegnante Alice l’ha aiutata molto. Oggi balla ovunque, va al “discoparty” con i suoi amici e si diverte un mondo.
In terza media ha provato a giocare anche a pallavolo: si è ritrovata in una squadretta tranquilla, senza grosse pretese, e Luna ha imparato. In terza superiore ha deciso di continuare e l’ho iscritta alla Sisport. A causa dell’età Luna è stata inserita nella squadra femminile “Under 18” composta da ragazze troppo grandi: ha sempre partecipato a tutti gli allenamenti e, per accontentarla, ha anche giocato in alcune partite di torneo ma sempre e solo a pochi minuti dalla fine e solo se la partita aveva già un risultato sicuro. Non è mai riuscita a legare con nessuna ragazza. Oggi le capita di giocare anche a volley in spiaggia con chi non conosce mostrandosi aperta a nuove amicizie.
A 5 anni Luna ha iniziato a sciare. I primi anni tutti i sabati andavamo in montagna con il gruppo Cedas Fiat; inizialmente le ho insegnato io e poi ha partecipato ai corsi per bambini. Dopo qualche anno di pausa abbiamo ripreso ad andare a sciare con un altro sci club, ma Luna non è mai riuscita a migliorare; poi verso i 15 anni era troppo grande per poter fare i corsi con i bambini e troppo piccola per farli con gli adulti. Si è trovata spesso in quella “terra di mezzo” in cui ha provato disagio per il mancato senso di appartenenza ad un gruppo. Almeno fino a che nella sua vita non è arrivato Special Olympics che, in qualche modo, ha segnato un prima e un dopo.
La svolta con Special Olympics
Dopo tutte queste avventure/disavventure Luna si era chiusa sempre più in se stessa, tanto qualunque cosa provasse a fare gira che ti rigira si ritrovava sempre sola, senza amici e purtroppo sempre più senza autostima. Poi, dopo altre mille problematiche soprattutto scolastiche (in quarta superiore ho dovuto ritirarla da scuola), Luna, quasi diciottenne, si è ritrovata con una certificazione di disabilità intellettiva e relazionale media (ma io aggiungerei medio-lieve) con il 67% di invalidità, documento che per stupidità o speranza non ho mai richiesto prima. Come mamma testarda, combattiva e molto ignorante, è stato un duro colpo, ma per Luna è iniziata davvero da lì la rinascita. Sì perché nell’autunno del 2014 Luna ha conosciuto l’asd Pandha, a dicembre ha iniziato i primi allenamenti di basket e subito dopo nuoto e bocce.
In primavera ha partecipato alle sue prime partite nel torneo Special Basket e alle prime gare di nuoto con una bella medaglia d’oro nei 50 stile ai Regionali Special Olympics a Torino. L’anno dopo ha imparato anche a correre con le ciaspole e per due anni ha partecipato ai Giochi Nazionali Invernali Special Olympics ad Alagna e a Bormio vincendo nei 100 e 200 metri; la stessa cosa è accaduta in atletica dove ha vinto l’oro per due anni di fila nei 100 e nei 200 metri. Ha provato anche con l’asd Armida a fare canottaggio, ma il tempo per allenarsi non è infinito e bisogna fare delle scelte. Lo scorso anno Luna è passata all’asd Fuori Onda per nuoto e atletica, migliorando gli stili e i suoi record, e calcio dove, grazie ai bravi partners, è riuscita anche a fare un bel goal nell’ultima partita; da quest’anno gioca anche a pallavolo.
In soli quattro anni Luna ha acquistato una sicurezza incredibile: ha tantissimi amici ed è amata e ben voluta da tutti, è forte e tenace come un carro armato ma con un grande cuore tenero e dolce. È una ragazza allegra e spensierata, con tante cose da fare e da dire ed è sempre piena di impegni. La sua autostima sale sempre di più e si mette in gioco in ogni occasione, ma se nota che qualcuno è in difficoltà prova sempre ad aiutarlo, anche solo con i suoi “saggi” consigli. La solita frase “Non ci riesco… Non sono capace…” si è trasformata in “Ok … Adesso ci provo!” Le parole “vincere” o “perdere” non hanno un gran significato per lei, è importante soprattutto sapere quale gruppo di amici ci sarà in quella data gara; poi certo che se riesce a portare a casa una medaglia, magari oro o argento, è sempre meglio che una sconfitta, ma sa riconoscere e stima chi è veramente bravo, anche quando gioca nell’altra squadra. Luna è una ragazza con tante buone qualità e con non pochi difetti, ma per dare il meglio di sé Luna ha bisogno di sentirsi accettata dal gruppo: questo è quello che ha fatto Special Olympics, Luna ama fare qualunque tipo di sport, purchè ci siano gli amici, vecchi o nuovi, per condividere insieme le esperienze fatte, viaggiare per conoscere posti diversi e soprattutto divertirsi un mondo…
“Lo sport è vita!” …questo è ciò che ho sempre cercato di insegare ai miei tre figli, soprattutto a Luna che con le sue forze ha provato in mille modi a combattere per trovare il suo posto nel mondo. Per colpa mia si è ritrovata spesso in una realtà per lo più falsa e ipocrita, una realtà dove sempre meno si trova la lealtà sportiva, l’unione, l’amicizia: o sei IN e sei del gruppo, o sei OUT…Oggi sono molto orgogliosa di mia figlia, perché a denti stretti e con tanta buona volontà è riuscita ad uscire dal guscio. Certo ci sono ancora tante battaglie da combattere, ma insieme vinceremo anche quelle; per ora GRAZIE a Special Olympics Luna ha trovato il suo mondo, la sua realtà, il suo “essere sportivo” e non solo.
Quando ha ricevuto la convocazione come atleta titolare per la squadra di basket tradizionale 3×3 femminile non riusciva a crederci: Special Olympics aveva scelto lei…Sì, proprio lei! Una ragazza buona, volenterosa e semplice ma con lo sport nel DNA, con lo spirito combattivo e la grinta che le scorre nelle vene. Siamo orgogliosi di Luna e si merita questo grosso regalo. Non so cosa possa desiderare di più mia figlia per il futuro: ha un lavoro che la soddisfa e la gratifica, sa farsi apprezzare per l’impegno e per quello che fa e tutti i clienti del bar in cui lavoro chiedono sempre di lei; ha iniziato a “vivere da sola” e ad essere indipendente e se la sta cavando alla grande; ha scoperto cos’è l’amore e ha un “amico speciale” che condivide anche lo sport con lei; sta acquistando sempre più autostima e fiducia in se stessa e, cosa più importante, per fortuna ha tante persone che le vogliono veramente bene.
Luna è una sorella UNICA
La prima volta che siamo andati a vedere una partita di torneo siamo rimasti stupiti: Luna correva da una parte all’altra del campo come una furia e alla fine di quella partita ha anche fatto un canestro! Lei e i suoi compagni urlavano come dei matti…Un momento incredibile! Finalmente Luna era nel suo elemento e ne era protagonista. Da qui in avanti la sua vita è cambiata, anche se Luna è sempre…Luna, di nome e difatto, e sempre lo sarà… perchè sulla Terra di Luna ce n’è una sola, l’altra splende nel cielo!