Enrico Battisti

L’amore per la montagna accompagnerà lo slalom mondiale di Enrico Battisti. Ai Giochi invernali Special Olympics di Torino 2025 il trentenne atleta padovano del team Sport 21 sarà in pista con la divisa azzurra dello sci alpino. Quello che vivrà sulla neve di Sestriere è un sogno rimandato, dopo l’annullamento dei Giochi di Kazan a cui avrebbe dovuto partecipare quattro anni fa.

“La montagna è l’habitat naturale di Enrico – spiegano mamma Caterina e papà Alberto – visto che abbiamo una casa a Sappada e trascorriamo molto tempo lì, sia in inverno sia in estate. La neve ha sempre rappresentato uno stimolo per nostro figlio, a cominciare dallo slittino, fino ai primi sci indossati a 5 anni. È stato amore alla prima discesa e oggi vivere un’esperienza mondiale è il coronamento di un lungo percorso fatto di passione e di gioia”.

La scuola, un trampolino di lancio

“L’infanzia di Enrico è stata tranquilla. Certo, all’inizio noi genitori ci sentivamo spaesati, perché non sapevamo come approcciare la sua trisomia e come supportarlo nei suoi bisogni. Tutto però è andato per il verso giusto e anche la sua esperienza scolastica è stata buona. Alla primaria ha avuto sempre lo stesso sostegno. Dopo i tre anni delle medie, alle superiori ha avuto un percorso inclusivo con tante attività, come l’equitazione, pensate per migliorare la partecipazione degli alunni con bisogni speciali. Il filo rosso di questa lunga esperienza è stata sempre la Cooperativa Vitevere, una realtà che ha prima supportato Enrico nella sua autonomia e successivamente è diventata un’opportunità lavorativa. Oggi è impegnato per ventidue ore settimanali come operaio ed ha il suo stipendio, le sue responsabilità. È un traguardo importante di cui siamo orgogliosi. Oltretutto, sul posto di lavoro, è nato l’amore per Emma, una sua collega”.

Un moto perpetuo

“Lo sport è un bisogno a cui non possiamo rinunciare. Enrico ha iniziato con il nuoto e il judo ma la sua vita è attiva a trecentosessanta gradi. Oltre allo sci, va in bicicletta, ama camminare, partecipa alle escursioni del CAI in estate. Insomma, non sta mai fermo e quando si tratta di partire in trasferta è il primo a fare le valigie. L’esordio nei Giochi Nazionali Special Olympics c’è stato a Bormio, nel 2017, seguito dalle edizioni di Sappada, Bardonecchia e Sestriere. Esperienze che hanno dato molto in termini di autonomia e socializzazione. Partecipare ai Giochi ha sempre contribuito ad aprire gli orizzonti, potendo condividere non solo momenti di sport, ma anche il viaggio, le Cerimonie di Apertura e  le feste di chiusura, le premiazioni. Vivere queste emozioni ha contribuito a formare il suo carattere e a dargli sicurezza”.

Estroverso, solare e pronto a tuffarsi nell’esperienza mondiale

“Enrico ha proprio un bel carattere – concludono mamma e papà – e come fu in vista di Kazan, non vede l’ora di misurarsi con questa nuova esperienza. Sicuramente darà tutto per meritarsi una medaglia, ma vive la competizione più come un’occasione per confrontarsi con gli altri e crescere. Per noi è già un successo vedere come gestisce il suo materiale e prepara il casco, il para schiena, gli scarponi. Siamo veramente orgogliosi di lui per tutto il suo percorso di vita, per come si impegna in ogni attività: nello sport, nel lavoro, come nelle lezioni di pianoforte e nelle attività teatrali. Il suo impegno e la sua passione in ogni cosa che fa sono per noi fonte di ispirazione e speriamo che lo diventino anche per tanti altri giovani che stanno inseguendo i loro sogni”.

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