Sarà un mondiale da veterano quello di Matthias Cominelli. Il trentaquattrenne bresciano di Bedizzole ai Giochi Mondiali Special Olympics di Torino 2025 farà parte della squadra azzurra di sci di fondo e per la seconda volta vivrà le emozioni di un grande evento internazionale avendo partecipato, dodici anni fa, ai Giochi invernali di Pyeongchang in Corea del Sud. L’atleta del team Bresciana Non solo Sport è un esempio di come, attraverso stimoli e opportunità, ci si possa sentire realizzati, avendo sempre un obiettivo davanti.
“Matthias è il primo dei nostri tre figli – raccontano mamma Ingrid e papà Francesco – quando nei primi anni ci siamo resi conto che lo sviluppo del linguaggio e quello motorio avevano delle incertezze abbiamo indagato, ma senza trovarne la causa. La sua diagnosi è rimasta generica ma nel suo percorso a partire dalla scuola dell’infanzia abbiamo cercato di dare a nostro figlio tante occasioni per sviluppare le sue potenzialità”.
La scuola e la scoperta dello sport inclusivo
“L’esperienza scolastica di Matthias è stata positiva. Dopo le scuole medie ha frequentato un centro di formazione professionale, quindi è stato coinvolto a Brescia in un altro progetto formativo di cinque anni per l’autonomia ed è stato qui che ha incontrato lo sport inclusivo di Special Olympics con Non solo Sport. In precedenza le sue esperienze nella pallacanestro non l’avevano fatto sentire davvero protagonista. Con il suo team invece le possibilità si sono moltiplicate: dall’atletica al basket, dal basket allo sci di fondo. Tante possibilità di vivere lo sport in gruppo e sentirsi parte di una squadra, per dimostrare il proprio valore e crescere insieme”.
Essere autonomo: l’altra grande vittoria
“La nostra famiglia è molto dinamica – spiegano – e Matthias si è adeguato bene, imparando sin da giovane a spostarsi in bicicletta per andare a scuola. Spesso io e suo padre siamo fuori per lavoro e abbiamo preparato nostro figlio a gestire quei momenti, a utilizzare i mezzi pubblici e a viaggiare per raggiungere i parenti che abbiamo in Germania. Il 2023 in questo senso è stato per noi un anno fondamentale, perché accanto ai suoi successi nello sport, finalmente c’è stato il riconoscimento della certificazione e Mathias ha iniziato insieme ad altri due ragazzi la sua vita autonoma in una casa alloggio creata da un gruppo di famiglie di Bedizzole. Un progetto regionale che coinvolge anche operatori professionali ed è cresciuto grazie al volontariato e ai fondi delle istituzioni”.
Un lavoro per sentirsi realizzato
“Sempre nel 2023 è arrivata l’assunzione in un laboratorio che produce oggetti per il confezionamento di una grande azienda di profumi. Avere un’occupazione è stato un riconoscimento importante, per lui, dopo diverse esperienze di stage nei supermercati”.
Convocazione e speranze per Torino 2025
“La notizia della convocazione è stata accolta con tanta gioia ma anche con naturalezza. Quando ha fatto parte della delegazione italiana in Korea nel 2013 il lungo viaggio lo ha eccitato molto. Allora è stato impegnato con la squadra di Floor Hockey unificata, ora andrà a Pragelato e avrà il compito di rappresentare il suo paese in una disciplina individuale. Siamo felici per lui, che vive ogni esperienza con Special Olympics come una festa. Già a Roma, con la presentazione della delegazione alle istituzioni, ha vissuto un bellissimo momento conoscendo i suoi compagni di squadra e i tecnici che lo guideranno. Vivere quest’attesa è un grande dono per Matthias che condivide le sue aspettative con tutti, mandando messaggi e raccontando come si sta preparando diventare Azzurro un’altra volta. Anche stavolta saremo al suo fianco per fare un gran tifo”.