Mi chiamo Eros Zanotti, ho 30 anni e vivo ad Asola con la mia famiglia. Sono un Atleta del team Allinclusive e dall’8 al 15 marzo sarò orgoglioso di rappresentare tutta la mia squadra ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics di Torino 2025 dove gareggerò nello sci di fondo.
Eros e le tante frecce del suo arco
Voglio raccontarvi la mia storia, a cominciare dal mio percorso scolastico che è iniziato e proseguito, fino alla terza media, nella Casa Del Sole, un istituto molto inclusivo dove ho trascorso un periodo ricco di esperienze che poi mi hanno permesso di frequentare l’Istituto Alberghiero San Giovanni Bosco a Gazoldo Degli Ippoliti. Durante tutti questi anni ho scoperto di avere molte passioni: dall’equitazione, al nuoto, alla ginnastica. Mi sono appassionato anche alla lettura di testi mitologici, alla storia e a grandi opere come la Divina Commedia. Con l’aiuto dei miei professori mi sono diplomato con ottimi voti. Ho avuto l’occasione svolgere molti stage che hanno arricchito ulteriormente le mie abilità.
Chi cerca lo sport, trova un amico
A scuola stavo bene, ma mi mancavano vere relazioni di amicizia. Così, con l’aiuto della mamma, sono entrato a fare parte del team Allinclusive di Asola. Un’associazione che attraverso varie attività sportive come le bocce, il nuoto, l’atletica, lo sci di fondo e lo slittino, aiuta ragazzi con disabilità a superare le difficoltà per diventare sempre più autonomi. In questo gruppo così affiatato mi sono sentito accolto e amato. Con l’aiuto dei tecnici ho potuto partecipare a molte gare ottenendo, con tanto impegno e felicità, grandi soddisfazioni.
Quando c’è l’inclusione, la musica cambia
E l’inclusione continua anche con altre attività del team come ad esempio la danza, che aiuta a trasferire nel movimento le nostre emozioni. Poi c’è la musica, che mi ha subito appassionato e mi ha aiutato a crescere rendendomi più sicuro nel rapporto con le persone. Sono entrato nella “Si Può Fare Band”, formata da un gruppo di musicisti straordinari, ragazzi con disabilità e volontari che a suon di strumenti trasmettono al pubblico coi loro spettacoli un messaggio di inclusione molto forte. Questa forza l’abbiamo portata l’anno scorso all’Expo della Disabilità di Rimini, dove abbiamo conosciuto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la Ministra alle Disabilità Alessandra Locatelli. Lei ci ha apprezzato molto e ha voluto che suonassimo gli Inni dei Paesi che hanno partecipato al primo G7 Mondiale delle Disabilità e Inclusione ad Assisi. È stata un’esperienza fantastica che mi ha fatto conoscere tante persone che mi hanno arricchito.
La gioia del pass mondiale
Nel luglio scorso, durante una riunione con il mio sindaco, mi è successa una cosa inaspettata: il primo cittadino ha letto una lettera da Roma che mi convocava come titolare nello sci di fondo sulle piste di Pragelato ai Mondiali Invernali di Special Olympics di Torino 2025. Ero molto emozionato e lo sono ancora. Ce la metterò tutta per il mio team e per la mia Asola, ma anche per ringraziare Marco, Cecilia, Lia, Davide, Sara, le mie Rachele, Alessia, Martina e tutti i volontari e partner che mi hanno permesso di essere un ragazzo felice che vivrà un grande sogno.
Lasciatevi ispirare dallo sport: parola di Eros
Lo sport è cultura. Ti aiuta a scoprire te stesso, il tuo talento, ti fa superare difficoltà e paure. Ti aiuta a essere più sicuro. I Giochi Mondiali saranno un momento di fratellanza con atleti di tutti i continenti. Spero che in questi tempi così difficili i Giochi di Torino possano rappresentare un momento culturale di unità, amicizia e fratellanza. Viviamo una crisi di tutti i valori ma lo sport può aiutarci a riunire il mondo pezzo per pezzo. Per questo auguro a tutti quanti di cercare di partecipare in qualsiasi modo ai Mondiali. Vi faremo scoprire che ogni persona è speciale e pian piano può dimostrare di saper fare tante cose, anche se all’inizio tutti pensano che sia impossibile. Perché bisogna tentare sempre e con tutte le forze, senza vergogna. Il motto “Si Può Fare” o il giuramento “Che possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”, ci danno motivazione per conquistare il posto che ci spetta nel mondo. Tutta questo non sarebbe possibile senza l’aiuto amorevole dei nostri tecnici e volontari, che con la loro dedizione mostrano a tutti che la disabilità non è un limite ma è una possibilità per creare qualcosa di straordinario, che la nostra società non conosce. Per me questo significa felicità e tanta voglia di vivere, per provare sempre nuove sfide.