Francesco Mosca

Francesco è nato a Borgo San Lorenzo il 27 Ottobre 2001. Ama le luci, quindi il Natale è un periodo per lui imperdibile, anche i fuochi d’artificio e giostre attirano le sue attenzioni. Ama il suono delle campane ed, in qualsiasi luogo ci troviamo in visita, tappa fissa è trovare un campanile da guardare ed ascoltare, insieme a questo spesso ricerchiamo anche gli organi a canne.

Un ragazzo trainante

La storia di Francesco con la nostra famiglia inizia un po’ dopo la nascita perché è stato adottato nel marzo 2003, Francesco quando è arrivato da noi non era un bambino socievole, non era uguale agli altri non giocava, era anaffettivo, non parlava e “gattonava”. 

La diagnosi che ci era stata riferita dai medici di Forlì ove allora risiedeva non parlava di sindrome autistica e noi non ne sapevamo assolutamente nulla, solo dopo qualche anno siamo riusciti, grazie alla Fondazione Bambini e autismo di Pordenone, ad inoltrarci in questo mondo complesso e variegato che è il disturbo dello spettro autistico. Con fatica e perseveranza, grazie anche alle nostre famiglie ed ai nostri amici, dopo vari anni Francesco ora è ragazzo socievole, trainante, capace di farsi volere bene dalla maggior parte delle persone che incontra. Francesco è molto chiacchierone, ama parlare con le persone e per questo gli piace uscire da solo, fare i suoi giri nella nostra cittadina per salutare i negozianti suoi amici.

Francesco è a conoscenza della sua adozione da parecchi anni e non segnala particolari problematiche a riguardo. La famiglia è sempre stata un punto di riferimento nella sua vita, con la mamma Luigia, il papà Enrico e il fratello Nicolò. Con tutti ha un rapporto altalenante dove alterna momenti di rabbia e battibecchi a esplosioni di gioia per le minime cose. In particolare con il fratello condivide un rapporto di amore ed odio, nel quale spesso riversa su di lui le sue frustrazioni, ma è anche la prima persona che va a cercare nel momento in cui deve fare una confidenza o ha bisogno di parlare con qualcuno.

Le difficoltà si sono incontrate in ambito sanitario, dove per avere i riconoscimenti che di fatto ci spettavano si è dovuto lottare ed ancora si incontrano vari professionisti non ben preparati, in ambito scolastico dove alcuni casi di bullismo sono stati subito portati a conoscenza delle direzioni anche grazie ai compagni più sensibili all’argomento, si è trovata anche tanta buona volontà e disponibilità tanto che la scuola è divenuto per lui punto di riferimento con insegnanti e compagni di classe. 

I sogni da realizzare

Oggi Francesco ha 22 anni e sogna di essere autonomo, di poter vivere da solo, di potersi sposare, di poter diventare anche in ambito sportivo Special Olympics importante per la sua comunità oltre che chiaramente per la sua famiglia ed i suoi amici, questo anche grazie al suo incontro con il Team Faro 23 che in questi anni gli ha permesso di crescere e di svilupparsi insieme ad un gruppo di amici suoi coetanei e di confrontarsi in tante realtà diverse. 

Le sue stereotipie sono ancora chiaramente presenti, in alcuni casi sotto controllo in altri casi si cerca di lavorare tutti i giorni per lenire le sue ferite e rimediare, per quanto possibile, alle sue paure che esistono, che sono variegate e che lo portano a stati di tensione che sfociano spesso in ansia, rabbia e incomprensione. 

Le sue attività per questo non possono essere unicizzate in quanto ha bisogno di spazi diversi, compagnie diverse per non accumulare soverchie sollecitazioni che ne compromettono la serenità e la capacità di risponderne. 

Lo sport e i Giochi Mondiali

Lo sport chiaramente lo aiuta a sfogare la sua voglia di muoversi e di incontrare persone nuove, in questo Special Olympics è stato ed è molto importante e speriamo lo sarà maggiormente nel prosieguo della sua vita, uno dei suoi sogni era di essere selezionato per partecipare ad un evento nazionale o internazionale. 

Attualmente Francesco sta seguendo il percorso da Atleta Leader in Special Olimpics con impegno e volontà di arrivare ad essere un punto di riferimento per il suo gruppo di amici de Il Faro 23. 

Noi speriamo che Francesco sarà capace tutti i giorni di migliorarsi in qualcosa, dal punto di vista della autonomia Francesco è capace di gestirsi per quanto riguarda igiene personale e quasi tutte le esigenze primarie, gli rimane da fare lo step della concentrazione che spesso manca e ha bisogno di qualcuno che lo sproni ad essere più attento, questo non aiuta anche per le medicine che deve assumere. 

La sua voglia di competizione è cresciuta col tempo tanto che ora vorrebbe sempre essere vincente e in qualche occasione non ha accettato serenamente il fatto di non avere vinto, ma anche su questo stiamo lavorando. 

La notizia della convocazione lo ha stordito nell’immediato e la sua felicità ha cominciato a fluire dopo un poco di tempo, ma ora non manca occasione di comunicare a chiunque incontri il fatto che si deve allenare, che incontrerà tante persone da tanti paesi, che dovrà impegnarsi al massimo per cercare di vincere la medaglia. 

Non nascondiamo che un po’ di preoccupazione la abbiamo perché Francesco è stato spesso via senza di noi, ma sempre in ambiente “protetto” sempre con persone che conosce bene e di cui si fida, la nostra speranza è che l’emozione, la carica, il fatto di conoscere tante nuove persone lo portino a non avere problemi a dover stare in ambiente sconosciuto. 

 

   

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